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Meteore Rossoverdi: Claudio Gallicchio, toccata e fuga senza mai brillare

Talento sulla cresta dell’onda, l’esterno campano arriva al Liberati per lanciarsi ma non ce la farà. Ha girato l’Italia e continua ancora a girarla, da tecnico

Meteora nel senso più vero del termine: arrivo e partenza fugaci, tre mesi scarsi, il tempo di un ritiro estivo e quello che impiega il tecnico Luigi Delneri per rendersi conto che quel diciannovenne non era ancora pronto o comunque non faceva al caso dei rossoverdi.

Claudio Gallicchio da Napoli, classe 1997 è arrivato alla Ternana nel luglio 1997 e ad ottobre se n’era già andato, dopo appena sei apparizioni, tutte in gran parte deludenti. E dire che arrivava con un bel pedigree. Il Bologna, proprietario del suo cartellino, l’anno prima lo aveva infatti mandato al Carpi e con i biancorossi aveva appena sfiorato la promozione in B. Renzo Ulivieri lo aveva persino fatto esordire in BQuale miglior rinforzo dunque che un esterno d’attacco giovane, che aveva giocato una stagione di vertice da titolare, per una squadra come quella rossoverde che puntava a sua volta alla cadetteria?

POCO SPAZIO. E invece no, perchè il giovane attaccante portato dal ds Carlo Osti, in quel gruppo, non s’integrerà mai. Le occasioni, a dire il vero, le ha: Delneri lo schiera nelle prime tre gare di Coppa Italia e poi lo fa subito giocare titolare alla prima di campionato, ma la delicata trasferta di Ascoli, per lui si conclude dopo 51′.

Gioca da titolare di nuovo in casa, contro l’Avellino: 90 minuti intensi, ma nei quali non riesce ad andare a segno. Alla terza, a Giulianova,  rileva Tiberi, come anche la settimana dopo col Cosenza. Nuova chance da titolare alla quinta, a Nocera Inferiore: anche stavolta l’aria di casa non lo aiuta a sbloccarsi, nonostante giochi tutta la partita. Resta in panchina con l’Acireale mentre a Palermo gioca 3′ al posto di Bellotto. Sono gli ultimi in rossoverde: è il 12 ottobre 1997 e dalla settimana seguente, Gallicchio è già altrove, all’Alzano Virescit, nell’altro girone di C1.

GIRACITTA’. Da questo momento in poi Gallicchio gira l’Italia: ripassa da Bologna, dove fa in tempo a vincere  la coppa Intertoto e giocare due partite in Coppa Uefa, poi Triestina,Sassuolo, Ragusa in C2 e poi tanta serie D, Ragusa, Cosenza, Isernia, Paganese, Sant’Antonio Abate, Bitonto, Carpi, Suzzara, Nissa, Campobasso e Battipagliese, dove chiude la carriera nel 2012. Comincia subito ad allenare e anche qui gira molto: Modica,. San Salvo, Turris Santa Croce, Rolo, gli Allievi del Carpi, la Bagnolese, dove tuttora allena, nell’Eccellenza emiliana, vincendo la Coppa Italia e arrivando alle semifinali nazionali, col terzo posto in campionato.

 

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