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Ternana, la stagione ai raggi X: una meteora di nome Butic

In rossoverde nel girone di andata e poi rispedito al Torino per fine anticipata del prestito. Parentesi tutt’altro che felice

Le presenze sono state 21. Una sola volta in campo da titolare ma sostituito dopo i primi 45 minuti, altre 12 volte è subentrato. Non ha segnato alcun gol e non  ha mai inciso ai fini del risultato. Senza sussulti, la partentesi ternana del giovane attacante croato Karlo Butic, arrivato in prestito dal Torino e rispedito al mittente nel mercato di gennaio. Un ragazzo voluto con l’obiettivo e l’auspicio di valorizzarlo, anche perché era l’unico ad avere determinate caratteristiche morfologiche nell’attacco rossoverde. E a gennaio, un altro di quelle stesse caratteristiche, non è stato preso.

POCO SPAZIO SIN DA SUBITO. Karlo Butic, croato, classe 1998, è stato preso in estate, proprio metre si stava costruendo una  rosa nell’incertezza sul tipo di campionato da dover disputare: serie C, o serie B per ripescaggio. Accanto a gente esperta come Daniele Vantaggiato e, a settembre, Guido Marilungo; ecco questo giovane attaccante pronto a fare esperienza. Da Torino, erano pronti a scommettere che si trattasse di un talento vero. Giocatore di centimetri, di fisicità e bravo di testa. L’allenatore della Ternana, Luigi De Canio, lo ha però utilizzato molto con il contagocce. E così, un po’ De Canio che lo “vedeva” poco e un po’ lui che quando era chiamato in causa non lasciava il segno, l’avventura di Butic in rossoverde è rimasta nell’anominato. Nella prima partita giocata dai rossoverdi, a Pesaro, probabilmente ha fatto le cose migliori. Era subentrato nella ripresa e in un paio di occasioni aveva trovato incornate giuste, trovando però parate straordinarie del portiere pesarese, Tomei.

L’OPPORTUNITA’ FALLITA A PORDENONE. Da lì in poi, però, le prove di Butic sono state quasi sempre in sordina. Almeno, per quel poco che gli è stata data l’opportunità di poter giocare. Dopo le prime 10 partite, sempre in panchina, subentrando cinque volte a gara in corso. Uno dei motivi di critica da parte della tifoseria nei confronti delle scelte di De Canio, era legato proprio a Butic. Da più parti, si invocava più spazio per questo attaccante che avrebbe probabilmente, con più continuità, trovato la condizione giusta. Anche perché in un attacco fatto tutto di piccoletti, lui era l’unico con determinate caratteristiche fisiche. Una risposta, ai fìtifosi, De Canio l’ha data a Pordenone, contro la prima in classifica, nella prima sconfitta stagionale della Ternana. Butic era in campo da titolare, accanto a Marilungo. 45 minuti giocati, ma deludenti. Senza sussulti. Mai un pallone giocabile, mai una sola conclusione. De Canio, nell’intervallo della gara, lo ha lasciato negli spogliatoi.

VERSO L’ADDIO ANTICIPATO. Da lì in avanti, per Karlo Butic è ricominciata la stessa routine di prima: in panchina, con la speranza di essere chiamato ad entrare in campo, magari gli ultimi dieci minuti. Qualche volta, pure nel recupero, è stato mandato nella mischia. La situazione, per lui, non è cambiata con l’esonero di Luigi De Canio. Anche Alessandro Calori, al suo arrivo, ha considerato Butic come una riserva. In due partite che lo ha avuto, lo ha sempre mandato dentro in corsa. Nel frattempo, nel mese di gennaio per Butic si è profilato il ritorno a Torino. La Ternana ha creduto opportuno risolvere anticipatamente il prestito e rimandarlo alla sua società di appartenenza e di provenienza dopo 166 minuti complessivamente giocati. Con lo zero nella casella dei gol all’attivo.

LA PARENTESI AD AREZZO. Tornato a Torino, Karlo Butic è stato mandato di nuovo in prestito. La società granata piemonetese lo ha mandato all’Arezzo. Ma pure quella parentesi, non è stata affatto fortunata. Dopo le prime tre partite in cui era stato messo in campo nella ripreasa, poi non ha più giocato. Dal 17 febbraio fino a fine stagione, Butic ha collezionato solo altre due presenze in panchina e, per lungo tempo, non è stato convocato anche a causa di guai fisici.

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