Acquisto fantasma dei rossoverdi, ebbe poi una carriera brillante arrivata fino alla serie A. Ora allena i ragazzi. In mezzo, pure la politica.
Quando la Ternana gli mise gli occhi addosso, era un centrocampista di serie C2. Militava nel Baracca Lugo e dava già segnali di predisposizione ad una carriera decisamente migliore. La società rossoverde riuscì pure a prenderlo, ma è come se non lo avesse mai fatto. Antonio Buscè, da Gragnano in provincia di Napoli, figura tra i calciatori passati alle Fere solo burocraticamente. Fu uno dei primi acquisti della Ternana neopromossa in serie B nel 1998, grazie al doppio salto dalla C2 alla cadetteria nella gestione tecnica di Luigi Delneri e quella societaria di Alberto Gianni e Luigi Agarini. Peccato, però, che non solo non vestì mai la maglia rossoverde, ma non venne mai proprio a Terni.
L’ACQUISTO FANTASMA. La Ternana incrociò Buscè per la prima volta proprio nella serie C2 della gestione Delneri, quella in cui i rossoverdi alla fine vinsero il campionato guadagnando la promozione diretta in C1. Era diventato un cardine del Baracca Lugo, società romagnola che lo aveva prelevato dal Ravenna. Due anni dopo, appena salita in B, la Ternana annunciò a sorpresa il suo acquisto. Così come a sorpresa annunciò quello di Gianluca Grava dalla Turris. Buscè, però, non fu mai messo a disposizione dello staff tecnico. Una volta acquistato, infatti, la Ternana lo mollò immediatamente a beneficio del Padova, dove giocò 31 partite andando a segno 5 volte. Da lì in avanti, le strade tra il giocatore e la maglia rossoverde si allontanarono definitivamente.
QUEL GOL AL LIBERATI… Il centrocampista si trasferì poi al Lumezzane, in serie C, per poi approdare all’Empoli, dove giocò 7 stagioni consecutive tra serie A e serie B, dal 2002 al 2009. Tra l’altro, proprio in una di queste, per l’esattezza del 2002-2003, affrontò la Ternana da avversario al Liberati segnando anche un gran gol. La partita finì 1-1, visto che alla sua splendida rete con un preciso tiro d’esterno da fuori area finito sotto l’incrocio dei pali, rispose poi il pareggio rossoverde di Mario Frick.
DAI CAMPI ALLE PANCHINE. Quando la Ternana tornò ad incrociare l’Empoli nella stagione 2012-2013, appena tornata in serie B con Mimmo Toscano, Buscè aveva appena salutato la città toscana, dove era tornato per una stagione dopo aver giocato con Reggina e Bologna. Se ne andò al Pisa, dove la sua carriera da calciatore terminò, sotto la gestione tecnica di Dino Pagliari e nello stesso anno in cui i nerazzurr toscani beffarono ai playoff il Perugia. Appesi gli scarpini al chiodo, Buscè tornò ad Empoli, per intraprendere la carriera da allenatore.
OTTIMI RISULTATI COI GIOVANI. Cominciò dagli Esordienti. Poi i Giovanissimi regionali, quindi l’Under 15 e l’Under 17. Nella stagione in corso, allena i ragazzi dell‘Empoli Under 16, impegnati nei playoff nazionali del loro torneo (nella foto, una recente immagine di Antonio Buscè tratta da un fotogramma di Empoli Channel). I suoi ragazzi, sotto la sua guida, sono ai quarti di finale, dove hanno già incontrato e battuto nella sfida di andata la Roma.
IN POLITICA. Tra la carriera da calciatore e quella da allenatore, per Antonio Buscè c’è stata anche una breve parentesi in politica. Nel 2014, infatti, si candidò proprio ad Empoli, alle Amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale, all’interno di una delle liste civiche che partecipavano a quella tornata elettorale. Ma non venne eletto.
DI PADRE IN FIGLIO. Il figlio di Antonio Buscè, Luigi, classe 1998 e di ruolo centrocampista di destra, gioca oggi in serie C. Nella stagione appena terminata ha militato nel girone B, nel Rimini, incrociando da avversario anche la Ternana.
