Il portiere, ora alla Narnese, ha affrontato le Fere da avversario. Ma segue sempre la squadra. “Terni è una piazza che merita. Lavorando bene, si può fare tanto”.

Lascia lo stadio Liberati con un pallone in mano.”Lo regalo ai miei bambini“, dice. Pasquale Cunzi, portiere che da giovane vestì la maglia della Ternana, ha affrontato le Fere da avversario, sebbene in amichevole, difendendo i pali della Narnese. Confessa che ancora viene a vedere le partite della Ternana ed è rimasto legato a questi colori.

TIFARE SEMPRE. “Sempre una bella emozione, incontrare la Ternana. Ho bellissimi ricordi, qui. Alla Ternana, devo tanto“. La Ternana la segue, anche da spettatore. “Vengo allo stadio con il mio figlio più grande (ha due figli, un maschio e una femmina ndr), dunque, l’ho vista giocare. Io credo che allo stadio si vada sempre, al di là che si vinca o no. le squadre si seguono a prescindere dal risultato“.

POCO MORDENTE. Che stagione è stata? “Agli occhi di tutti, non è stata una grande stagione. Però, era un’ottima squadra. Per il prossimo campionato, con due o tre innesti giusti e le cose organizzate bene, si può puntare in alto“. Cosa è mancato? “Io parlo per quello che ho visto da fuori. Non mi è sembrato che ci sia stato il giusto mordente per vincere. Ci sono stati tanti grandi nomi, per la categoria. Riguardo all’attuale società, io non conosco i dirigenti della Ternana e, per questo, non posso dare giudizi. La piazza, è una piazza che merita tanto e chiede tanto. Chi sta qui, deve essere cosciente di questa cosa e deve per lo meno provare a dare a popolo rossoverde ciò che si aspetta“.

UNA BASE BUONA. Fabio Gallo, l’allenatore giusto? Risponde, su questo, Cunzi: “Secondo me sì. I risultati, nel finale di stagione, hanno parlato a suo favore. La Ternana si era anche ripresa. O per lo meno, ha dato segnali, di ripresa“.