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Ternana, la stagione ai raggi X: Furlan, l’effetto jolly

Utilizzato spesso a singhiozzo, più volte è stato decisivo con la sola presenza o anche semplicemente con un assist.

Tre sole, le partite in cui ha giocato tutti i novanta minuti. Tante le sostituzioni avute e alcune volte è partito dalla panchina. Ma spesso è risultato l’uomo in più, oppure l’uomo chiave di alcune partite. Quando per presenza tattica in campo e quando per qualche singola giocata, Federico Furlan è stato più di una volta decisivo per le sorti della Ternana. Eppure, non ha avuto una stagione di continuità, sul piano del gioco e della presenza costante in campo. A creargli disturbo, anche due infortuni nel corso del torneo, che lo hanno costretto a degli stop comunque mai lunghissimi.

MULTIRUOLO. Federico Furlan, tornato in rossoverde dopo la precedente parentesi nella stagione 2015-2016, è stato utilizzato dai tre allenatori spesso come jolly. Non solo peché è stato decisivo in situazioni in cui è subentrato dalla panchina, ma anche perché ha ricoperto diversi ruoli. Ha cominciato da trequartista, con Luigi De Canio. Il tecnico di Matera lo ha poi utilizzato pure come mezzala nel 4-3-3, traendo probabilmente da lui il rendimento migliore. Ma è stato utilizzato anche come punta esterna del tridente e un paio di volte come esterno a tutta fascia. Le sue presenze in assoluto in campo sono state 30, 19 delle quali da titolare. 8 volte è subentrato ed altre 3 volte è rimasto in panchina senza entrare in campo. Solo nelle partite interne con Vicenza, Rimini e Ravena, è rimasto in campo per tutta la durata dell’incontro. I minuti complessivamente giocati in campionato, secondo le statistiche del sito internet ufficiale della Lega pro, sono stati 1.533.

ASSISTMAN. Una presenza spesso decisiva, quella di Furlan. Nelle prime partite di campinbato, se la cavava bene anche da trequartista, nel periodo in cui De Canio lo adattava in quel ruolo, non avendo a disposizione altri con  quelle caratterstiche naturali. Ma è quando è stato schierato da mezzala nel 4-3-3, che ha giocato le sue partite migliori. In partiocolare, Furlan è stato efficace nelle due vittorie interne consecutive contro Rimini  Fermana, a dicembre, quando è passato in secondo piano persino il rigore sbagliato nella gara contro i riminesi. Non ha segnato mai, Furlan, eppure più di una volta è stato decisivo con dei suoi assist. Suo il cross pennellato per la testa di Marilungo nel gol partita della gara interna con l’Albinoleffe, suo il cross molto simile dal quale è scaturito sempre in casa con il Sudtirol il pareggio siglato da Nicastro e sua la zampata da cui è partita l’azione con la quale Marilungo ha trovato contro il Ravenna al Liberati il gol del ritorno alla vittoria della squadra dopo quattro mesi di digiuno.

GLI INFORTUNI. Una volta il polso, una volta il muscolo addutore. Due infortuni che hanno fermato Federico Furlan per due volte in questa stagione. In entrambi i casi, sono state tre le partite che ha saltato. Primo problema a gennaio, poco prima della ripresa del campionato dopo la pausa post natalizia, quando si è dovuto sottoporre ad una operazione per risistemare una frattura al polso che si era procurato contro la Fermana un mese prima e che lo aveva costretto a stringere i denti e a giocare alcune partite con una fasciatura al braccio. A marzo, invece, a bloccarlo è stata una lesione di secondo grado all’adduttore. Problemino muscolare anche nella gestione Calori, quando aveva giocato alcune partite stringendo i denti.

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4 anni fa

L’unico decente insieme a Marilungo Russo e Defendi

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