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Ternana, il focus sui tre allenatori

Una stagione deludente, tre tecnici che si sono alternati in panchina. Ecco il rendimento avuto da ciascuno di loro.

I punti di De Canio alla fine preziosi, il magro bottino di Calori, l’opera di riparazione perfezionata da Gallo. Tre allenatori, per quella che avrebbe dovuto essere la stagione del riscatto. Invece, è finita con la Ternana undicesima, fuori anche dai playoff, che ha messo insieme 44 punti (per una media di 1,15 a partita), frutto di 9 vittorie, 17 pareggi e 12 sconfitte. Analizziamo, ora, singolarmente, l’andamento della squadra rossoverde con ciacuno dei tre allenatori alla guida tecnica.

LA RENDITA DI DE CANIO. Stagione cominciata con mister Luigi De Canio, riconfemato dall’anno prima dopo la retrocessione dalla serie B alla serie C. Un programma ambizioso e calciatori che lo stesso De Canio ha sempre definito come ragazzi voluti da lui. L’inizio era stato abbasanza buono, con i risultati che arrivavano. Ma col tempo, il giocattolo si è andato a inceppare. Il tecnico di Matera, nelle sue 19 presenze in panchina in  campionato, è quello che ha fatto più punti. Con lui alla guida, la Ternana ne ha presi 30, frutto di 8 vittorie,6 pareggi e 5 sconfitte. La media punti è stata di 1,58 a partita, suddivisa però nei 26 punti nelle prime 14 partite (1,85 di media) e negli appena 4 nelle sue ultime 5 gare (0,4 punti di media). De Canio è stato esonerato dopo la partita persa con il Fano al Liberati, a gennaio. Tuttavia, visti anche gli score dei due successivi tecnici, si può dire che la salvezza della Ternana è arrivata vivendo di rendita con i punti dell’allenatore lucano.

L’INVERNO FREDDO… DI CALORI. Dopo De Canio squadra affidata ad Alessandro Calori. Una parentesi invernale fredda come la stagione in cui lui si è ritrovato a Terni. Un feeling con la squadra che forse non c’è mai stato e la sfortuna di lavorare nel momento più difficile e delicato per la piazza, per il rendimento della squadra e per il gruppo. Calori, in campionato, non conosce mai la vittoria. Dirige appena cinque partite, ma il rendimento è bassissimo: 2 soli punti presi frutto di due pareggi. La media è di 0,4 punti a partita. Troppo poco, anche se il tecnico aretino ha quasi sempre dovuto lavorare in corrispondenza di partite ravvicinate, avendo avuto una sola volta a disposizione la settimana tipo di allenamento. La società, a febbraio, dopo la sconfitta sul campo dell’Albinoleffe (allora, ultima in classifica) decide di esonerarlo.

LA PAZIENZA DI FABIO GALLO. Il terzo allenatore, Fabio Gallo, è arrivato a febbraio. Non altissimo, il suo score di risultati. Ma si è trovato a dover portare avanti un lungo e paziente e certosino lavoro di ricostuzione di un gruppo, sia sul piano morale che su quello fisico. Gallo ha trovato un gruppo a pezzi, atleticamente ed emotivamente. Anche per lui, all’inizio tanta fatica, per poi cominciare a trovare la strada giusta. Sebbene sia rimasta una macchia scura: nemmeno lui è riuscito a curare la sterilità offensiva della squadra, dopo aver trovato una buona formula per la difesa. Il tecnico di Bollate ha diretto la squadra in 14 partite. I punti raccolti sono stati 12, vale a dire 1,15 a partita in media, arrivati da una vittoria, 9 pareggi e 4 sconfitte. Solo nelle ultime sette partite, però, di punti ne ha presi 9, per una media di 1,2.

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