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Quando la Ternana sfiorò la Supercoppa

Mentre è in corso il minitorneo tra le vincitrici dei gironi di serie C per il trofeo, torna in mente l’anno in cui a giocarselo erano le Fere.

In questi giorni, finito il campionato regolare di serie C, le vincitrici dei tre gironi si stanno giocando la Supercoppa. In corsa per aggiudicarsela ci sono Pordenone, Virtus Entella e Juve Stabia. E pensare che non molti anni fa anche la Ternana sfiorò la vittoria del trofeo, svanito solo nei minuti finali e in maniera molto discutibile.

DOPPIA SFIDA CON LO SPEZIA. Nel 2012, la Ternana conquistò la promozione in serie B grazie all’impresa della squadra di Domenico Toscano, vincendo il girone B. A quei tempi, la Prima divisione di Lega Pro aveva ancora due gironi. L’altro, il raggruppamento A, lo vinse lo Spezia. E così, Spezia e Ternana si incontrarono per contedersi la Supercoppa. La formula prevedeva due partite, una di andata e una di ritorno. L’allora tecnico Toscano, alla vigilia della prima sfida, metteva tutti in guardia: “Lo Spezia – diceva – è fortissimo. Ha una squara già attrezzata per disputare anche un’ottima serie B“.

ANDATA SENZA RETI. Gara di andata allo stadio Libero Liberati. Partita combattuta, con la Ternana che fece vedere le cose migliori. Un primo tempo più equilibrato, ma una ripresa principalmente di marca rossoverde. Alla Ternana, non mancarono anche alcune buone occasioni per sblocare il risultato. Alla fine, le squadre chiusero sullo 0-0. Ed era ancora solo la partita di andata. Nel dopogara, grande sodisfazione di Toscano, il quale parlando con i cronisti disse senza alcun dubbio: “Abbiamo giocato meglio noi. Avremmo meritato di vincere“.

LA BEFFA DEL RITORNO. Tutto rimandato alla partita di ritorno, al Picco, una settimana dopo. Sfida bella ed equilibrata, con la Ternana attentissima a bloccare le fonti di gioco dello Spezia. Una Ternana capace con la sua solidità di non concedere nulla agli avversari. E a metà ripresa, i rossoverdi passarono pure in vantaggio, grazie ad un gol di Emilio Docente su assist di Salif Dianda. Con l’1-0 e mezzo tempo ancora da giocare, la Ternana sentiva vicinissimo anche il traguardo della Supercoppa, che avrebbe regalato la ciliegina sulla torta di una annata straordinaria. Ma a rovinare tutto, ecco lo zampino dell’arbitro Daniele Martinelli di Roma 2. A dieci minuti dal termine, assegnò un calcio di rigore molto dubbio ai padroni di casa. Da una conclusione dalla distanza dei calciatori dello Spezia, la palla arrivò in area rimbalzando sul terreno sintetico dello stadio Picco e finendo sul braccio attaccato al corpo di Cris Miglietta. Il direttore di gara ha ritenuto punire la cosa con il rigore contro la Ternana. Rigore trasformato da Felice Evacuo. Nei minuti finali, a spegnere il sogno della Ternana ci ha pensato… un ternano, nonchè un ex: Fabio Lucioni, coreggendo in rete una respinta corta di Stefano Ambrosi su un tiro dagli sviluppi di calcio d’angolo. Per il 2-1 in favore dello Spezia. Coppa agli spezzini, tra le polemiche e le lamentele espresse a caldo a fine gara dall’allora presidente della Ternana Francesco Zadotti. Per Lucioni, che in questi giorni sta festeggiando la promozione in serie A con il Lecce di Fabio Liverani, un gol senza esultare. Una curiosità, su di lui: Pochi giorni dopo quel gol, nella serata di festa in onore dei rossoverdi sul parcheggio antistante lo stadio Liberati, era in prima fila con i suoi amici a festeggiare le sue Fere.

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