Alle 16.30 va in scena una gara chiave. Eppure, in tutto quello che è successo in queste ore, diventa quasi una parentesi. Nel frattempo ci si interroga sulle motivazioni del dietrofront presidenziale

Ore 16.30 va in scena Ternana-Pordenone. Non una partita qualunque, soprattutto alla luce degli eventi di ieri sera. Il ritorno in pista di Bandecchi è l’ennesimo capitolo – a questo punto: mai dire ultimo – di una vicenda che comincia ad avere del grottesco. L’abuso della pazienza (dei tifosi, in questo caso) da parte di tutti, è un esercizio spavaldo e se nel caso dei giocatori, l’unico giudice è il campo, sul fronte societario la speranza  è che se manterrà la promessa di essere allo stadio, oggi pomeriggio il patron venga quantomeno a metterci la faccia e spiegare il perchè di un secondo giro a 360°.

Delle due l’una. O la ‘ritirata’ era tutta una finta e allora francamente non si capisce perchè giocare con la passione dei tifosi oppure era un messaggio per far venire allo scoperto qualcuno e comunque la cosa è venuta parecchio male. Tertium non datur, come dicevano i latini, perchè l’aver agito d’istinto, sull’onda della delusione cocente per l’umiliazione di domenica scorsa non può giustificare una mossa del genere. E meno che mai una nuova giravolta. Agire di istinto, lo si è visto in questi due anni di gestione, non ha portato a risultati positivi, nè a scelte giuste.

DESTINATARI. Se il destinatario fosse  il Comune- il post dell’assessore ai lavori pubblici Melasecche ieri mattina ha riaperto la questione stadio-  allora è bene che Bandecchi sappia che la cosa è complicata assai, perchè domani mattina, dopo la discussione del bilancio, potrebbero uscirci le dimissioni dell’assessore Dominici. Il quale in una intervista al Corriere dell’Umbria non le ha mandate a dire, spiegando che i numeri non mentono e che nella situazione attuale, le cose si possono fare solo se arrivano soldi da fuori, perchè il bilancio riequilibrato è solo il primo step e i paletti ci sono ancora quasi tutti. E l’eventuale uscita di Dominici potrebbe avere un clamoroso effetto domino.

Ed in ogni caso, le parole dell’assessore Melasecche lasciano intendere come offerta e domanda siano molto distanti e non è detto che una valutazione equitativa – che comunque verrebbe effettuata ad alienazione avvenuta (cosa in ogni caso non brevissima, molto difficile che avvenga per fine campionato) – metta d’accordo le parti.

Se invece fosse una mossa per ricompattare l’ambiente,  è oggettivamente di difficile comprensione e forse sarebbe stato più utile invece un periodo di distacco mediatico, vista la situazione difficile della squadra.

PAROLA AL CAMPO. I tifosi hanno già detto come la pensano in tutta questa vicenda e lo stadio vuoto che domani attenderà la Ternana nel match contro la capolista è la risposta più chiara. Contro il Pordenone, unica formazione d’Italia imbattuta in trasferta, Gallo e la sua truppa vanno a caccia di una impresa che sarebbe epica. Una vittoria serve come il pane, perchè il problema della squadra è nella testa, prima ancora che nelle gambe e l’unico modo per fermare una rottura prolungata è dare una scossa contraria. Magari battere la capolista potrebbe servire a dare slancio per il rush finale.

CAOS. Una squadra costruita con l’intento di fare la B che si ritrova in C, a lottare per salvarsi invece che per salire. Giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza e invece la fanno in negativo. Una proprietà che cambia due presidenti, tre allenatori, due direttori sportivi, che dice di voler restare ed investire, poi lascia con un comunicato,  assegna un mandato per le trattative di vendita, fa indire una conferenza stampa per annunciare sostanzialmente niente  e ritorna, senza nemmeno annunciarlo sul sito ufficiale, alla vigilia della partita successiva. Ci sono tutti gli elementi per una commedia dell’assurdo. Peccato che non faccia ridere.