Il surreale incontro con i cronisti di stamattina non è una primizia in casa rossoverde. Piccolo viaggio nei ‘monologhi’ societari

Per quanto insolita, la conferenza stampa di stamattina, nella quale sostanzialmente sono state date delle comunicazioni una particolare vicenda – in questo caso la volontà di cedere la Ternana da parte del patron Stefano Bandecchi – senza la possibilità di approfondire attraverso domande e risposte non è una primizia.

Negli ultimi tre lustri, infatti, spesso tifosi e giornalisti hanno avuto a che fare con conferenze stampa ‘vuote’, nelle quali sostanzialmente si è assistito a poco più che monologhi. Alcune di queste sono rimaste nella storia e meritano di essere ricordate.

L’ERA FIORETTI. Quasi epiche, in questo senso, quelle dell’era della presidenza Tommaso Fioretti, nel 2004. Il manager di Falconara,  che caratterizzò la parte finale della gestione Agarini,. si presentò dicendo: “La Ternana sono io, non fate polemiche“. E convocò i cronisti all’ora di pranzo, alle ore 13, senza sostanzialmente rispondere ad alcuna domanda. Toni molto più forti, modi molto più bruschi, soprattutto verso chi parlava dei problemi della società: “Chi ha scritto che questa società è piena di debiti se lo deve rimangiare”.

Tempo dopo, convocò un’altra conferenza stampa alle 19.30 e al termine, al momento di fare le domande, apostrofò i cronisti: “Sentite, sono quasi le otto e mezza, adesso posso andare a fare quello che mi pare?“, lasciando così togliendo spazio ai cronisti.

LONGARINI E L’UMORE. Ancora più incredibile la conferenza stampa del dicembre 2015. Simone Longarini ricomparve dopo quasi due mesi di assenza completa e si presentò ai cronisti all’Hotel Garden, leggendo un lungo comunicato: quasi 15 minuti di monologo  al termine dei quali si alzò dicendo: “Mi scuserete, ma non sono dell’umore giusto per fare una chiacchierata“.