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Palestro, il calciatore-fantasma che alla Ternana non arrivò mai

Una vicenda tipica del calciomercato all’italiana: accadeva nella stagione 1992-93, coi rossoverdi ultima destinazione di una serie di trasferimenti mai avvenuti

Ve lo ricordate, Alessandro Palestro, con la maglia della Ternana? Se non ve lo ricordate, è perché Palestro, in rossoverde non ha mai giocato. E neppure col Torino, né col Venezia. Il suo nome però figura nei movimenti di mercato di tutte e tre le società. A sua insaputa, diremmo oggi, perché non sappiamo se l’allora diciottenne Palestro abbia mai realmente giocato al calcio, certamente, non lo faceva in quegli anni, nei quali risultava essere emigrato in Lussemburgo per fare il cameriere.

La sua storia scrive una delle tante pagine oscure del calcio italiano e la Ternana ci è entrata di riflesso. Si trattava di un cosiddetto ‘cartellino-lenzuolo’, ovvero un trasferimento fittizio usato dalle società di calcio per far passare dei soldi ad un altro club fuori tempo massimo. Palestro era il figlio di una segretaria della Gi.Ma., la holding di proprietà di Gianmauro Borsano, che nel 1992, anno in cui questa storia va in scena, era il presidente del Torino.

I granata avevano appena ceduto  il calciatore Francesco Romano al Venezia, ma l’assemblea dei soci, nel controllare il bilancio fece venire a galla il nome di questo sconosciuto. Romano infatti, era stato ceduto al Venezia nell’estate 1991 a calciomercato chiuso e fu pertanto necessario ricorrere alla rescissione consensuale.

Ufficialmente, Romano sarebbe dovuto costare – da cartellino – 1 miliardo di vecchie lire. Per arrivare a quella quotazione, le due società si affidarono all’escamotage del ‘cartellino lenzuolo’, simulando la cessione di Palestro per la cifra mancante, ovvero 570 milioni. Il Venezia poi a sua volta, girò- sempre in maniera fittizia – alla Ternana di Gelfusa. Naturalmente, a Terni Palestro non arrivò mai.

 

 

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5 anni fa

Anche un certo Busce’ tesserato con la Ternana e mai visto al Liberati

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