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Fere, il Pochesci-pensiero calcistico diventa un libro: arriva ‘3-3-1-3’

Pochesci Sandro
Pochesci Sandro

Scritto a quattro mani col match analyst Daniele Persico, nel volume l’ex allenatore rossoverde racconta il suo modulo preferito e quelle che a suo dire sono le applicazioni possibili

La proposta di scrivere un libro sul modulo che l’anno scorso aveva sorpreso tutti gli sarebbe arrivata durante il Supercorso di Coverciano, da Paolo Ferretto, responsabile della rivista Il Nuovo Calcio e e docente settore tecnico della Figc a Coverciano.

Sandro Pochesci, ex allenatore della Ternana, una stagione e mezza nei professionisti alle spalle  e oggi istruttore alla scuola calcio de La Borghesiana in attesa di sedersi su una nuova panchina, lo ha raccontato in una intervista a Pianeta B. Sta di fatto che il libro c’è, è pronto ed uscirà il 17 dicembre: si chiama 3-3-1-3, come appunto il modulo utilizzato l’anno scorso a Terni ed è scritto a quattro mani con Daniele Persico, il suo match analyst.

MODULO E NON SOLO. Ma cosa c’è dentro il libro? Pochesci lo spiega nell’intervista: “Quello che saltava all’occhio è che una squadra penultima avesse raccolto appena 7 sconfitte, le stesse di Parma e Bari, in 23 giornate – spiega – Non è un modulo codificato, ma un sistema al cui interno l’interpretazione del ruolo ha una rilevanza relativa. Si tratta di un’idea molto elastica, poiché in un mondo in cui tutti difendono a 5 per coprire il campo sono necessarie continue scalate in avanti e all’indietro”.

PAOLUCCI MEGLIO DI CASTAGNETTI. “Il punto fermo – prosegue – resta il trequartista, nucleo e faro attorno a cui il resto della squadra ruota. Se guardi la disposizione in campo, gli 11 giocatori costituiscono 4 rombi e 47 triangoli, motivo per cui ognuno ha sempre tre alternative di passaggio e può far cominciare la manovra senza saltare alla linea successiva. Non è un caso che secondo le statistiche Paolucci toccasse più palloni di tutti in categoria, più di Brugman e Castagnetti. Questo fa capire come il mio modulo potesse esaltare le caratteristiche di palleggio di un calciatore che ora purtroppo non sta giocando la B. Davanti a lui c’era Tremolada e davanti ancora Montalto, mi è mancato il primo vertice alto”.

RIGIONE, VALJENT E GASPARETTO. Pochesci svela anche alcuni retroscena di mercato: “Presi Rigione a gennaio proprio perché credevo fosse valido in fase d’impostazione e mi rammarico di non averlo potuto allenare. Né Valjent, né Gasparetto, né Signorini erano riusciti a interpretare la mia idea di centrale, più regista arretrato che marcatore. Non aver centrato quel ruolo è un rammarico dell’esperienza alla Ternana che porterò sempre con me. Dal centrocampo in su le cose stavano funzionando e se avevamo il quarto attacco un motivo c’era, a dirlo sono stati tanti miei colleghi che hanno capito e approvato il lavoro che stavo compiendo. Il nostro modo di stare in campo ci permetteva di fare la partita anche quando affrontavamo avversari sulla carta molto superiori”.

E ancora: “Ci sono state gare in cui eseguivamo 700 passaggi contro i 130 altrui, perché le posizioni che tenevamo obbligavano tutti a dare del tu alla palla. Il mio 3-3-1-3 non è spregiudicato, ma propositivo: lo scopo è quello di controllare la sfera per tutta la durata dell’incontro. Credo che se nelle Giovanili si imponesse questo schieramento, migliorerebbe di molto la cifra tecnica complessiva. Il difensore oggi non può pensare soltanto a marcare, perché la pressione a cui è sottoposto il play obbliga qualsiasi squadra a far partire la manovra da più dietro. Se ci si allenasse più sui concetti che sulle posizioni si vedrebbero calciatori più completi.”

 

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5 anni fa

Che bellu pensiero si un grande

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5 anni fa

Ahahaha

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5 anni fa

Le punture je le fanno sulla faccia…..????

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5 anni fa

5 5 5

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5 anni fa

neanche al torneo che facevano a Cardeto secoli fa’ lo facevano allenare….

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5 anni fa

e’ un libro comico…

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5 anni fa

Ahahahah

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5 anni fa

Auhauhauhauhauhaujauhauhauhauhau
Senza vergogna

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5 anni fa

Cristiano Rovereti

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5 anni fa

Poveraccio!

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5 anni fa

Ah ah ah si definisce allenatore, ma de che?

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5 anni fa

Buffone

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5 anni fa

mi sembra il 5-5-5 di oronzo canà con la differenza che banfi è simpatico ?

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5 anni fa

Deve imparare a moderare le parole. Che come allenatore e qualsiasi altro a un modo di interpretare il gioco.

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5 anni fa

Cittadelle

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5 anni fa

Dopo schettino e pochesci posso scrive un libro pure io.

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5 anni fa

Fa un libro e racconta come se retrocede

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5 anni fa

Si domandasse come mai anche im lega pro dove sono saltate varie panchine nessuno lo ha cercato
Pochezza assoluta

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5 anni fa

Buono per chi ha la diarrea

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5 anni fa

Quel modulo già lo faceva 25 anni fa Ezio Glerean e lo aveva importato dall’Olanda.
Il solito megalomane…non s’è inventato niente.
CHE POCHEZZA

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5 anni fa

il profeta del gol subito

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