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Retrocessioni ‘speciali’ e Coppa per pochi: l’ex Fere Pochesci e il calcio da cambiare

Pochesci Sandro
Pochesci Sandro

Il sito TuttoC parla con l’ex allenatore della Ternana che disegna il suo modello di calcio con le riforme da attuare per cambiarlo

Nonostante la lontananza dai campi professionistici, l’ex tecnico della Ternana Sandro Pochesci continua a fare notizia sui media. In una intervista rilasciata a  TuttoC, l’allenatore romano parla a ruota libera, come da sua abitudine e si lascia andare ad alcune affermazione clamorose.

SOLUZIONI DEFINITIVE. La prima riguarda le riforme del calcio. La soluzione di Pochesci è drastica: “Io chi non rispetta le regole lo retrocederei, anche a campionato in corso“. Questione che poi argomenta in maniera più ampia:  “I campionati vanno fatti con delle regole che tutti devono rispettare e che nessuno deve stravolgere a proprio piacimento.– spiega – Ma prima ancora di questo servono le strutture e i centri sportivi di proprietà, come all’estero, dove tutte le formazioni di un club si allenano nel medesimo sito: e su questo deve intervenire il Governo. Poi appunto i campionati: ma è normale che in C ci siano già delle penalizzazioni? Io chi non rispetta le regole lo retrocederei, anche a campionato in corso: guardate l’Entella, per queste situazioni ha pagato un prezzo salatissimo. Meglio premiare le società sane, che possono poi rimediare a un aspetto più strettamente tecnico tattico: a marzo si fanno già le iscrizioni per il torneo successivo, e chi non può sostenere questa spesa lascia. Come ultimo step, mi rifaccio a un’altra cosa già detta: i troppi stranieri nei nostri campionati. Io metterei obbligatoriamente un minimo di 6 calciatori italiani in campo, e in rosa almeno 5 provenienti dal settore giovanile che, come detto, deve poter contare su strutture, impianti e istruttori qualificati. Mi auguro che il neo presidente, a costo di risultare impopolare a livello europeo, pensi a queste possibilità“.

NO AGLI UNDER. Nel campionato ideale di Pochesci ci sono alcuni concetti essenziali. Primo, niente regola degli Under 23: “E’ un concetto sbagliato, e non vado in contraddizione per un semplice fatto: non crea la piramide cui accennavo prima. Si dovrebbe trovare un equilibrio tra obblighi e facoltà, dando possibilità anche a chi non riesce a fare il salto, per evitare che a 23 anni i giocatori smettano di giocare. Il calcio è un patrimonio importante per tutti, non dimentichiamocelo. Anche le formazioni big dovrebbero dare spazio a chi merita, perché se a livello giovanile siamo forti ma poi a livello maggiore non ci qualifichiamo neppure al mondiale vuol dire che un tassello viene a mancare”.

LA COPPA PER I TRICOLORI. Secondo concetto, via gli stranieri dalla Coppa: “Personalmente la  farei giocare solo agli italiani: diamo loro un premio, hanno più senso di appartenenza e crescono”. Un concetto, quello degli zero stranieri, che continua a fare suo: “Io metterei obbligatoriamente un minimo di 6 calciatori italiani in campo, e in rosa almeno 5 provenienti dal settore giovanile”.

PLIZZARI E IL MILAN . Terzo concetto, via le seconde squadre. E qui c’è un riferimento alla Ternana: “Sono il senso del fallimento- spiega – Solo la Juventus ha aderito, e peraltro con una formazioni di stranieri e over: tanto valeva ripescare squadre come Taranto o Messina che fanno 12mila spettatori allo stadio. La Juventus vuole la Serie B per i contributi, così non si sta valorizzando nessuno: ma le U23 devono nascere per dare poi i giovani alle Nazionali U19, U20 e U21. Le big possono aiutare il calcio solo se accettano di far giocare sempre almeno tre giocatori della Primavera, da formare. Porto l’esempio di Plizzari, classe 2000 del Milan che avevo a Terni: con me 23 presenze, ora fa il quarto ai rossoneri”.

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5 anni fa

Un lord inglese.

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5 anni fa

Sei un pagliaccio ?

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5 anni fa

Il suo disegno di calcio!!??..???

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5 anni fa

Tu giu li stadi manco a venne le nocchie

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5 anni fa

Il problema è che lo intervistano pure

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5 anni fa

Mitomane

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5 anni fa

Artorna a fa lu barelliere

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5 anni fa

Chiacchiere da “bar al potere”

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5 anni fa

TACI CHE E’ MEGLIO

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5 anni fa

Grande sandrone

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5 anni fa

Impiccate!

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5 anni fa

C’ha ragione, il calcio va cambiato. Gente come lui non dovrebbe allenare ?

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5 anni fa

È libera la panchina dei 2010 giu la farini..

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5 anni fa

Tuttologo

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5 anni fa

Un disoccupato che prova a elemosinare una panchina cercando di farsi pubblicità…
Oramai è out

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