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Ternana: Rivas, Altobelli, Vives e i tempi di recupero dagli infortuni

I tre giocatori continuano la fase di recupero ma c’è ancora grande incertezza sul loro rientro. Emergono alcuni particolari relativi ai loro stop

Migliorano ogni giorno. Ma ancora non è possibile stabilire con certezza quando saranno di nuovo disponibili Rigoberto Rivas, Daniele Altobelli e Giuseppe Vives. I tre baluardi del centrocampo rossoverde sono tutti ai box – tranne Altobelli che essendo infortunato alla spalla comunque si allena nella parte atletica e tecnica – e non ci saranno nè a Fano, nè col  Gubbio. Lo ha confermato in conferenza stampa il tecnico De Canio.

INCERTEZZE . Per Altobelli, il decorso è chiaro: “Sino a quando la spalla non avrà completamente riassorbito il dolore, è ovvio che non può essere impiegato in situazioni di contrasto, anche se si sta allenando con il gruppo”, dice De Canio. Per Vives e Rivas la situazione è più complessa. Del calciatore hounduregno De Canio aveva parlato qualche settimana fa: “Purtroppo è la terza volta che si fa male, nello stesso punto“, aveva detto. Su Vives era stato sibillino nel corso dell’ultima conferenza stampa: “Dobbiamo capire il punto preciso dove sente dolore“.

Oggi  in conferenza stampa il tecnico ha precisato: “La spalla di Altobelli deve rinforzarsi e consolidarsi, gli infortuni muscolari di Vives e Rivas sono ancora in via di guarigione”. Poi però si èlasciato andare ad una affermazione che ha suscitato qualche mormorio: “Onestamente gli infortuni non sono stati gestiti al meglio dal punto di vista medico, non siamo stati ineccepibili., ma sono cose che rientrano nella normalità in un ambiente che cerca di crescere”.

NOVITA’ E SITUAZIONI PREGRESSE. De Canio si è affrettato a spiegare: “Vives ha fatto gli esami, non è facile individuare il suo problema, sembrava più semplice risolverlo, è stata sbagliata la valutazione, anche nel dialogo tra di noi, su quello che necessità la riabilitazione. Per esempio, il giocatore ci ha detto che stava bene, ma in realtà il problema non era risolto. E’ un fatto normale, perchè quando si fanno degli esami diagnostici poi vanno interpretati e compresi, e possono dare un’idea un po’ diversa. Non è facile come sembra, ognuno di noi nelle valutazioni sbaglia, ma non solo nell’esame, ma anche nel dialogo fra di noi. Anche li abbiamo molto margine di miglioramento, ma anche solo nella conoscenza dei singoli giocatori, come rispondono agli infortuni”.

Da quanto emerge, i continui esami, effettuato con una cadenza di tre giorni, avrebbero evidenziato situazioni pregresse, alcune anche non curate alla perfezione, che si sarebbero sommate al problema muscolare, di fatto disorientando anche un po’ sui tempi di recupero: “Stiamo lavorando anche su situazioni che prima non erano state affrontate, per esempio a livello muscolare“, fa sapere la società, che poi precisa: “Sono in netto miglioramento, speriamo di poterli avere con noi prima possibile“.

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