Il giornalista di Sky Sport ai nostri microfoni: “Non è una bella immagine per il calcio italiano, anche se erano troppe già 22 squadre. Se la Ternana e le altre dovessero tornare fra i cadetti si dovrà di nuovo cambiare in corsa”
Incontriamo Stefano Meloccaro, voce e volto popolarissimi di Sky Sport in occasione di una trasferta professionale in Umbria. Con il giornalista reatino l’occasione è buona per fare il punto sulla situazione grottesca che sta vivendo il calcio italiano:
“Fermo restando che i tecnicismi federali per volontà mia e non li voglio nemmeno conoscere – esordisce – la serie B a 19 squadre e questo stallo sulla vicenda ripescaggi non mi sembrano una grande immagine per il campionato, nè una grande pubblicità per tutto il calcio italiano. Inevitabile? Forse, ma non è bello: 19 squadre è un numero ‘sghembo’ che si regge male, dà l’idea di qualcosa di raffazzonato, che non si poteva fare diversamente“.
Ma Meloccaro ha una sua idea chiara del campionato cadetto: “A me personalmente 22 squadre sembrano comunque tante, anzi dirò di più, secondo me sono troppe anche 18, perchè il numero delle società che poi riescono a reggere in maniera virtuosa l’impatto economico della serie B non sono così tante, tanto è vero che ogni anno dalla B o dalla C c’è qualcuno che scende nei dilettanti. Personalmente lavorerei per costruire in futuro una B magari più ristretta ma con società che possano reggerla“.
E se il 7 settembre dovesse essere sancito il ripescaggio della Ternana e degli altri club in B: “Non voglio nemmeno pensare a quello che succederà, visto che ci sarà da riorganizzare tutto – conclude – Il caso Chievo insegna che le decisioni prese a stagione iniziata non sono mai buone. Senza contare le conseguenze per il mercato: un pastrocchio che basterebbe la metà”.